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OTTAVIANO VIMERCATI - il primo Lombardo (1815-1879)



 

Prefazione

Francesco Fadini, uomo di azione e studioso, è morto il 12 marzo 1980 in una saletta del pianterreno della villa Italia di Cascais, dove si era recato per completare le sue ricerche sui documenti della vita di Ottaviano Vimercati, nell'archivio che il Re Umberto II gli aveva messo a disposizione. Rimaneva così interrotta un'opera cui Francesco Fadini attendeva da molti anni e di cui aveva steso i primi cinque capitoli, riguardanti il periodo che va dalla nascita di Vimercati all'inizio del 1860.
La vedova di Francesco, Claudia Fadini Fioruzzi, ha voluto affidarmi il compito di completare l'opera ed io l'ho accettato con riconoscenza e con piacere per affetto verso il cugino immaturamente e repentinamente scomparso, per la passione sempre nutrita, anche se la mia attività di studioso si è svolta invece nel campo del diritto, per gli studi storici, e per l'attrattiva del tema e del personaggio, legato oltretutto a me, come anche a Francesco, da, sia pur remoti, vincoli familiari.
Mi sono dunque accinto al compito, cui ho adempiuto, redigendo, sulla base dei documenti raccolti da Francesco, i successivi sei capitoli, che vanno dal ritorno di Cavour al potere alla morte di Vimercati. Non è stato facile trarre da una copiosa, ma eterogena mole di documenti un racconto che fosse insieme esatto e accessibile a un pubblico colto si ma non di iniziati. Non mi illudo certo di esservi pienamente riuscito, così come non mi illudo di essere riuscito ad armonizzare del tutto il mio racconto con quello già scritto da Francesco. Vi ostava la differenza dei nostri temperamenti, che inevitabilmente si riflette sul modo di raccontare e di esporre, secondo la vecchia massima che lo stile è l'uomo. Ma vi ostava soprattutto il fatto che Francesco intendeva disegnare, insieme ed oltre la biografia di Vimercati, un ampio quadro della società in cui questi visse, cosa che a me era impossibile, per gli studi e il tempo che avrebbe richiesto. Di qui la differenza fra la prima parte del libro e la seconda: quella più varia, pittoresca, con ampi excursus nella storia sociale ed economica; questa ristretta quasi esclusivamente all'attività politica di Vimercati, inquadrata peraltro nelle vicende politiche generali del tempo. A rendere maggiormente ragione di questa differenza si può addurre tuttavia il fatto che l'azione politica occupò dal 1860 alla caduta del secondo impero un posto assai più importante nella vita di Vimercati, che non nella fase precedente, sicchè su di essa doveva essere posto l'accento, per dare un ritratto adeguato e storicamente significativo del personaggio.

Manlio Mazziotti di Celso.